Nessuno seppe da dove venne ne cosa portò la sua terribile ira sulle nazioni di Vana’Diel, ma tutti ne avevano paura.
Dal suo trono in Xarcabard lanciò un attacco simultaneo sulle grandi nazioni di Vana’Diel. Ogni nazione fu presa di sprovvista non solo a causa del preciso tempismo, ma anche per il massivo numero di Beastmen nelle armate dello Shadow Lord.
Così iniziò la Crystal War. A Bastok i Quadav scavarono un tunnel attraverso le miniere a nord e cominciarono a attaccare nel cuore dei terriori controllati da Bastok. Anche, da sud, gli Antican
I Bastokani tagliati fuori dal resto della guerra dovettero pensare a un modo per sconfiggere entrambi i nemici.
Tutti furono d’accordo che sarebbe stato meglio chiudere le mine e sigillarle in ogni modo possibile.
Se avesse funzionato, questo avrebbe riportato gli Antican nelle terre deserte, e forzato i Quadav a tornare tra le miniere e lanciare attacchi su cittadelle altamente fortificate.
Anche se avrebbero ottenuto il successo, innumerevoli Galka e Umani avrebbero dato le loro vite.
A Windurst, gli Yagudo si ammassarono nel loro nuovo nido nelle montagne a nord. I loro gruppi di guerra ebbero il controllo su ogni strada per aiutare. Le altre nazioni sapevano che si sarebbe dovuto allontanare gli Yagudo dalle loro strade o le speranze di vittoria sarebbero risultate nulle.
500 dei migliori cavalieri San D’Oriani si offrirono per avventurarsi attraverso i pericolosi accampamenti dei Beastmen e in Sauromugue Champaign. Lì cominciarono la segreta costruzione di un tunnel sotterraneo per far passare i Taru attraverso e portarli intorno agli eserciti degli Yagudo. Fu lì a Garliage Citadel, il templio risalente ai tempi in cui San D’Oria possedeva la regione, che i migliori cavalieri del tempo caddero. Orchi dal nord rintracciarono i cavalieri, mettendo in allerta gli Yagudo. Attendendo fino al momento che i tunnel della cittadella fossero quasi completi, gli Yagudo attaccarono in migliaia. I cavalieri intrappolati nelle profondità sotterranee non furono in grado di scontrarsi e furono uccisi prima che potessero reagire. I Taru furono ora da soli. La battaglia arrivò a Windurst poco dopo. Lo Shadow Lord, intuendo l’opportunità di distruggere i potenti maghi di Windurst ammassò 30000 Beastmen per la battaglia. A difesa di Windurst c’erano meno di 1000 Taru e Cardians.
Attaccando le difese di Sarutabaruta i Beastmen marciarono sull’Odin’s Gate. I Taru sprigionarono le loro magie sui mostri, ma loro avanzarono avanti ignorando le innumerevoli magie che piovevano su di loro.
Proprio mentre sembrava che la città era prossima alla caduta, una grande luce apparve a est. Appena la luce si infievolì, apparve un piccolo Taru e una grande bestia. Era Karaha Baruha, e vicino a lui, la sua bestia invocata. Fenrir.
Fenrir annientò a uno a uno i soldati dello Shado Lord. Con ogni attacco la grande bestia ammazzava dozzine di Beastmen. Le orde scapparono dal campo di battaglia, ma il grande Fenrir li abbatteva anche mentre fuggivano.
E improvvisamente, proprio come apparvero, Baruha e Fenrir scomparvero.
Per sempre.
A San D’Oria la situazione non era così buona. A sud, il luogo di nascita di un Dragon King, ora casa di un monastero, fu distrutto alla roccaforte dagli Orchi. Con la massa dell’esercito Sandoriano sul fronte di linea, gli Orchi silenziosamente attraversarono da ovest. Nelle montagne a ridosso della città, gli Orchi costruirono una grande fortezza per lanciare un’assalto diretto alla capitale. La famiglia Reale, conoscendo la pochezza delle guarnigioni rimaste in città contro un diretto assalto, attuò l’impensabile.
Un Royal Knight fu mandato nella fortezza con dei “documenti segreti” per essere catturato. Assieme a queste carte c’era un informazione riguardante una arma di tale forza che l’esercito si sarebbe inchinato al suo volere: The Lightbringer.
San D’Oria in quella occasione essenzialmente tradì Tavnazian, da tempo sua alleata, e gli Orchi, affamati per potenza infinita in battaglia cambiarono le loro attenzioni sull’altra città.
Gli Orchi, mandati fino all’ultimo Beastman che non serviva altrove, lanciarono il più grande attacco della guerra.
Con oltre 100000 Beastmen, le forze di Tavnazia non avrebbero resistito. Nonostante il massivo numero mise in allerta le altre nazioni, poce riserve poteron essere mandate a proteggere la città. Nella notte, l’intera campagna fu invasada dalle truppe degli Orchi. Appena scese la notte, gli Orchi lanciarono la loro offensiva, lanciandosi attraverso le mura di Tavnazia con la loro grande machcina da guerra e le loro piattaforme d’assalto. Le forze di Tavnazia furono superate numericamente. Ogni taru, mithra, umano e galka cadde assieme agli elvaan. I cittadini cercarono di fuggire dal campo di battaglia, ma fatto giorno tutti i tunnel sotterranei furono assediati dai nemici, e molti tra coloro che cercarono di scappare andarono incontro alla morte. Un giovane chiamato Aldo e sua sorella Emeline, intrappolati sotto la città, formularono un piano per fuggire. Ma il fato ebbe in serbo altri piani per la giovane ragazza. Cosa accadde dopo è ancora oggetto di dibattito tra coloro che vissero la Crystal War. In un’esplosione che shoccò l’intero mondo, la grande penisola si staccò dalla terraferma, sua sola connessione sotto il mare. La città andò in rovina e i suoi abitanti furono dati per morti. Ogni tentativo di recupero fu abbandonato, visto che l’impresa sembrava impossibile. Anche se le cause rimasero ignote, molti credettero che fu una arma segreta degli orchi che andò in funzione a causa di un’errore. Fu proprio lì a Tavnazia che le forze della Luce soffrirono la sconfitta più pesante. Nonostante ciò, questo fu considerato il punto di svolta della battaglia. Con la distruzione di Tavnazia, anche la maggioranza dell’esercito dei Beastmen fu decimato. Questo portò i Quadav, gli Yagudo e gli Orcs a nasconderso. Oltretutto la sconfitta unì le razze del bene ocme non mai. Guardando questo, lo Shadow Lord cercò di arruolare tra il suo esercito i Sahagin e i Tonberry, ma pochi aderirono. A questo punto l’Arciduca di Jeuno ammassò tutte le truppe rimaste e le unì come una sola forza nella sua città per marciare a nord e sconfiggere lo Shadow Lord una volta per tutte. Lo Shadow Lord, cercando di impedire che gli eserciti si unissero, lanciò un’attacco su Jeuno coi suoi giganteschi Gigas da Qu’fim. Anche se fossero più grossi e forti, i Gigas furono costretti alla ritirata grazie al puro onore delle forze alleate. I pochi Gigas rimasti si ritirarono nella Delkfutt’s Tower. Dopo questa vittoria gli alleati cominciarono a prepararsi per la battaglia finale, sapendo che sarebbe costata molte vite. Per dare loro un vantaggio, sotto la direzione di Kam’Ianut, il grande ingegnere Cid cominciò a costruire un’arma segreta. Questa fu una nave che volava sui cieli. Basata su un vecchio progetto abbandonato, le Airships moderne sono alimentate dalla potenza dei Cristalli. Dotata di uniche ali rotanti e propulsioni date dai cristalli, le Airships sono capici di decolli verticali dal loro porto acquatico. Equipaggiate con dozzine di cannoni, le Airship furono le armi d’assedio perfette. Finalmente una nave fu costruita e il suo nome fu “First Ship”. Ma la costruzione richiese troppo tempo e le forze della Luce non poterono resistere molto. Poco dopo il primo utilizzo, si prese la decisione di attaccare Xarcabard senza le nuove armi. I soldati rimasti delle forze alleate marciarono verso Xarcabard, dove i Demoni, i migliori combattenti dello Shadow Lord, fecero la loro mossa finale. Governati dal campione di Bastok (nonchè nipote di Ulrich), Volker, gli alleati attaccarono Castle Zvhal. La potenza dei Demoni era di gran lunga maggiore di quella di qualsiasi uomo, e gli alleati non furono in grado di irrompere attraverso le loro possenti difese. Volker, riunendo gli eroi di tutte le 5 razze, irruppe tramite le linee frontali. Facendosi strada verso il castello, Volker scalò la torre più alta, dove lo Shadow Lord attendeva. Gli eroi sopraffecero lo Shadow Lord, e cacciarono lui e la sua oscurità dal mondo. In quello stesso momento ogni Demone scomparve dal campo di battaglia. Sotto la direzione dell’Arciduca, anche i Beasmen fuggirono dalla battaglia.
E cosi la Crystal War fu prossima alla fine, ma il prezzo da pagare furono i numerosi cadaveri sparpagliati sulle terre devastate e le città distrutte di Vana’Diel
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