A un anno di distanza dall’uscita in Giappone, finalmente arriva anche in Italia Final Fantasy Lost Stranger di Hazuki Minaze e Itsuki Kameya, edito da Gangan Comics e portato in Italia da J-POP.
Il fumetto si presenta fin dalla prima pagina come un omaggio ai fan oltre che al gioco stesso: i due protagonisti sono appassionati della saga come noi, che desiderano da sempre poter creare un loro Final Fantasy. Dunque come molti di noi vorrebbero, fanno del loro meglio per entrare a lavorare in Square Enix, e per loro fortuna e con nostra grande invidia ci riescono, anche se non arrivano a lavorare su un capitolo della saga: Shogo Sasaki è programmatore da quattro anni, ma su progetti diversi, e la sorella minore Yuko, assunta dalla metà del tempo, lavora invece nel settore commerciale, ancora più distante dallo sviluppo. Nessuno dei due vuole però abbandonare il proprio sogno, e nonostante qualche momento di temporanea depressione, tirano avanti aspettando il momento in cui riusciranno a realizzarlo. La loro vita ha una svolta improvvisa però quando a seguito di un incidente stradale si trovano misteriosamente catapultati all’interno del mondo di Final Fantasy.
Il mondo in cui si trovano è estremamente simile a quello di Final Fantasy XIV, ma con delle grosse differenze che lasciano notevolmente spiazzato il protagonista, grande esperto della saga che lì invece si trova spaesato. I due troveranno subito un party composto da un black mage, una white mage e una guerriera, e con loro intraprenderanno un’avventura per capire di più del mondo in cui si sono ritrovati e cosa li abbia portati lì.
Ogni pagina è pregna di reference; l’ispirazione principale è senza dubbio Final Fantasy XIV, e il fatto che Naoki Yoshida, director del gioco, sia anche supervisore di questo fumetto traspare chiaramente, per quanto sia evidente la libertà che è stata lasciata ai due autori nel trattare le tematiche specifiche del gioco. Non mancano comunque i riferimenti agli altri capitoli della saga, a partire da una menzione di Matoya fino ad arrivare a una citazione diretta di Zidane.
Il primo volume è intenso e ricco di avvenimenti, la storia scorre molto rapidamente ed è intervallata tanto dai classici intermezzi comici quanto da scene piuttosto brutali per il contesto in cui sono inserite, che a volte sorprendono. J-POP in particolare ha fatto un grandissimo lavoro nella localizzazione del prodotto, mantenendo molti termini nella versione originale (party, raid, i nomi delle magie e molto altro) ma fornendo una spiegazione a margine del significato di ciascuno, permettendo la completa fruizione anche da parte di chi non è avvezzo ai termini tipici degli MMORPG. La qualità di stampa è ottima e in particolare merita una menzione la sovra-copertina estremamente curata.
In conclusione Final Fantasy Lost Stranger si presenta come un ottimo prodotto per gli amanti della saga, capace di appassionare con una storia piena di reference e dunque molto familiare, senza però risultare impervia per chi non la conosce. E’ evidente la passione che è stata messa nella realizzazione dagli autori, grandi appassionati a loro volta e legati alla serie in modo particolare, come spiegato dalle loro brevi autobiografie collocate a fine volume, che non “spoilero” poichè in qualche modo legate alla trama del fumetto. E sicuramente torneremo a parlarne con le prossime uscite, magari con qualche divagazione in più.
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