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Gamescom 2025: intervista a Yoshida su FFXIV

Per la prima volta dopo anni non sono stato io a intervistare Naoki Yoshida durante la Gamescom 2025, che ricordiamo è stato protagonista sul palco della Opening Night Live per annunciare la collaborazione di Final Fantasy XIV con Monster Hunter Wilds.
Per anni è stato un mio grandissimo appuntamento fisso per fare il punto della situazione guardando al passato, al presente e soprattutto al futuro di FFXIV. Per questa occasione l’intervista è stata condotta da Luca Grasso, che ne ha scritto per Gamesource (qui trovate il botta e risposta completo tra i due) ma le domande sono state realizzate da me con qualche ispirazione dai ragazzi della chat Telegram di FFonline (se volete unirvi siete sempre i benvenuti). Qui di seguito trovate un riassunto di quello che è emerso dalla chiacchierata, che speriamo dia una visione chiara dello stato del gioco.

Su Dawntrail Yoshida si è detto soddisfatto di alcuni feedback, ma ha riconosciuto che dopo Endwalker era inevitabile un calo di entusiasmo. La sua metafora della montagna russa rende bene il concetto: raggiunto l’apice, ora tocca ricostruire tensione e interesse. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto dopo un climax narrativo di quel livello.

Il Producer/Director ha poi ammesso la necessità di rivedere il game design, non solo per FFXIV ma per l’intera saga, se si vuole recuperare fiducia e stimolare nuovamente la community. Dichiarazione forte, che apre scenari interessanti ma allo stesso tempo solleva dubbi: riuscirà davvero il team a innovare senza snaturare la formula?

Per quanto riguarda la componente multiplayer, Yoshida ha confermato che con le patch 7.X arriveranno contenuti pensati appositamente per giocare insieme, come le Field Operations e il Pilgrim’s Traverse della 7.35. Una mossa che sembra voler ribilanciare l’esperienza dopo anni di aperture verso chi preferisce giocare in solitaria.

Non è mancato un passaggio sul futuro narrativo. Yoshida considera FFXIV un “parco divertimenti a tema FF”, aperto quindi a mondi e ambientazioni prese da altri capitoli. È un’idea che intriga, ma che al tempo stesso rischia di ridurre l’identità del gioco a un insieme di citazioni.

Sul fronte job, invece, Yoshida si è mantenuto molto prudente. Sa che i giocatori temono un appiattimento delle classi, ma ha rimandato eventuali chiarimenti ai prossimi Fan Fest. Un rinvio che non soddisferà chi sperava in dettagli concreti.

Più stimolante, invece, il discorso sulle nuove tecnologie. Yoshida ha spiegato che Square Enix sta già sperimentando l’intelligenza artificiale, sia per localizzazioni e testi, sia per generare aree o boss fight. I test interni hanno dato risultati “soddisfacenti”, ma servirà tempo prima di capire se questa tecnologia potrà tradursi in contenuti giocabili e ben bilanciati. Per ora, più esperimenti che realtà.

In chiusura c’è stato spazio per un confronto con Final Fantasy XI. Alla nostra suggestione su abilità cooperative e sinergiche come le skillchains Yoshida ha sorriso, riconoscendo che sarebbero difficili da adattare al ritmo di FFXIV. Ha ricordato però che diversi elementi di FFXI sono già stati incorporati, come il Duty Support e i Support Job, chiedendosi quasi con ironia “cosa manchi ancora da introdurre”.

Un’intervista un po’ tiepida rispetto gli standard di Yoshida, che qui è sembrato molto frenato nelle risposte cercando di tenere sempre i piedi in due scarpe evitando così di accontentare tutti e non deludere nessuno. Non sono mancati degli spunti interessanti, ma questo suo volere di non esporsi troppo forse è perchè vuole attendere momenti significativi come i prossimi Fan Festival per delineare il futuro della serie, o forse addirittura perchè sono tutti ancora argomenti che internamente non hanno ancora trovato una soluzione. FFXIV sta attraversando una fase delicata dopo l’apice di Endwalker, e la vera sfida sarà capire se le promesse fatte oggi diventeranno fatti domani.

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