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FFVII Remake Parte 3, Hamaguchi: “Sarà un grande congedo”

Naoki Hamaguchi, director della trilogia di Final Fantasy VII Remake, ha condiviso nuovi dettagli sul futuro della serie in una serie di interviste rilasciate a testate internazionali come ScreenRant e Jpgames.de, soffermandosi sia sulla filosofia creativa dietro i tre giochi, sia sullo stato attuale dello sviluppo dell’attesissima terza parte.

Uno dei parallelismi più curiosi riguarda l’inaspettato riferimento a un classico Disney. In un’intervista a ScreenRant, Hamaguchi ha raccontato come durante la lavorazione del primo capitolo del progetto il team abbia preso ispirazione dal remake live action de La Bella e la Bestia. «Quel film, l’originale, l’ho visto da bambino. E poi è uscito il remake live action. Ho notato che la storia e il mondo in sé non erano stati alterati, ma era stato completamente decostruito in un modo tale da intrattenere davvero gli spettatori di oggi, il che è stato profondamente soddisfacente». Secondo Hamaguchi, questo approccio di “decostruzione per intrattenere” ha influenzato il modo in cui Square Enix ha affrontato la reinterpretazione di Final Fantasy VII, e continuerà a guidare il team anche nella realizzazione della parte finale della trilogia. «Ora abbiamo questa esperienza di base. Stiamo pensando ancora di più a come possiamo sorprendere e intrattenere i nostri giocatori, come estensione di ciò».

Nonostante gli anni complessi vissuti dal franchise di Final Fantasy, Hamaguchi ha sottolineato come l’apertura della serie a più piattaforme rappresenti un’opportunità per allargare il pubblico senza però rallentare lo sviluppo. «Non abbiamo modificato i programmi o la timeline di sviluppo per adattarci alle uscite multipiattaforma» ha dichiarato, confermando che i lavori sulla terza parte non hanno subito intoppi. «Alcuni team hanno lavorato in parallelo, altri si sono suddivisi i compiti, ma non ci sono stati impatti concreti sulla tabella di marcia». Quanto a un possibile lancio simultaneo su tutte le piattaforme, il director preferisce mantenere il riserbo: «Non possiamo ancora dirlo con certezza, ma il nostro obiettivo è permettere al maggior numero di giocatori, su Switch, Xbox e PC, di vivere l’esperienza finale sulla piattaforma che preferiscono. Faremo di tutto per riuscirci».

Parlando con Jpgames.de, Hamaguchi ha anche rivelato un dettaglio ormai tradizionale per la trilogia: ogni capitolo è costruito attorno a una “parola chiave” che ne influenza il gameplay e l’esperienza narrativa. Se per Remake era “reunion” (riunione) e per Rebirth era “bonds” (legami), per la terza parte esiste già un nuovo termine che guiderà l’intero progetto, anche se non è stato ancora rivelato. «Abbiamo delle build giocabili in cui si può effettivamente sperimentare cosa sia questo tema attraverso il gameplay» ha spiegato, chiarendo come la direzione del progetto sia ormai ben definita.

Il director ha anche voluto rassicurare i fan sullo stato di avanzamento del lavoro, sottolineando che Final Fantasy VII Rebirth sta registrando ottimi risultati su PS5 e PC. «Il secondo capitolo sta andando molto bene, ha dichiarato. So che alcuni fan hanno espresso delle preoccupazioni, ma state tranquilli: saremo in grado di offrire un terzo capitolo adeguato e di alta qualità». Hamaguchi ha inoltre descritto lo sviluppo come «estremamente positivo», con gran parte dei contenuti già giocabili e il team concentrato nel perfezionamento di ogni dettaglio. L’obiettivo è chiudere la trilogia con un «grande congedo» che possa sorprendere, emozionare e ricompensare i giocatori che hanno seguito l’intero percorso.

Ricordo che Final Fantasy VII Remake Intergrade arriverà su Nintendo Switch 2 e Xbox Series X|S il 22 gennaio 2026. Hamaguchi ha invitato i giocatori che lo proveranno su queste piattaforme a vivere l’esperienza dall’inizio, in attesa di proseguire con il secondo capitolo e poi con la conclusione. Prima dell’uscita, ha aggiunto, sarà disponibile una demo entro la fine del 2025.

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