Il sito RPGFAN ha avuto modo, come me, di provare Final Fantasy VII Rebirth, il seguito di FFVII Remake che vedrà la luce il prossimo 24 febbraio 2023 in esclusiva su Playstation 5. In quell’occasione, RPGFAN ha avuto modo di intervistare il Director Naoki Hamaguchi, che in un paio di domande puntuali ha svelato alcune novità interessanti legate alle summon del gioco.
La prima novità è che le Summon avranno una sorta di approfondimento narrativo rispetto all’originale e al precedente remake:
“Non posso rivelare esattamente quali invocazioni siano presenti in Rebirth finora. Vorrei dire che le invocazioni sono materia proveniente dal Lifestream nell’originale Final Fantasy VII, ma al di fuori di questo, non si è approfondito molto sulla loro origine o su come sono venute in esistenza. Quindi, per Rebirth, esploreremo un po’ di più su questo. Ad esempio, ci saranno aree legate alle invocazioni, come un luogo in cui una specifica invocazione era una volta venerata o esisteva. Con Chadley, il giocatore esplorerà alcuni di questi aspetti e farà un po’ più di luce su di essi.”
Inoltre, le evocazioni questa volta potranno evolvere e progredire nel corso dell’avventura:
“Per Rebirth, non c’è qualcosa che incorpora le invocazioni direttamente nella storia principale, ma con Remake ricorderai che la materia stessa non si evolveva esattamente. Questa volta, però, c’è un elemento di crescita che è un po’ diverso dal Punti Abilità (AP). Giocando ai minigiochi o progredendo attraverso certi contenuti nella storia, le abilità della materia invocazione cresceranno. In questo modo, c’è una sorta di fattore di crescita legato ai contenuti secondari del gioco.”
Infine, Hamaguchi, pone un interessante domanda all’intervistatore:
“Ho una domanda per te. Sai che in Final Fantasy VII ci sono quelle creature chiamate Weapon? Se dovessimo introdurle come invocazioni come un’altra specie di creatura, pensi che sarebbe troppo? O ti piacerebbe?”
Le Weapon come Summon? Sarebbe incredibile!
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